Non autosufficienza, cresce il peso sulle famiglie e l’assistenza in nero
Enza Mathieu
In Italia sono 2,5 milioni gli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, ma per le istituzioni e la politica non rappresentano ancora una priorità, così cresce e si aggrava il peso dell’assistenza sulle spalle delle famiglie. Il quinto rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti rileva che l’Italia è l’unico tra i grandi paesi europei a non aver provveduto, in maniera organica e con una visione unica e condivisa, ad un suo sist ema di continuità assistenziale negli ultimi trent’anni.I trend delineano uno scenario chiaro se si prendono come punto di riferimento gli anni pre-crisi: i servizi sono quasi tutti in contrazione, seppur lieve. Unica piccola eccezione si registra nell’assistenza domiciliare integrata, anche se le Asl hanno continuato ad aumentare il numero degli assistiti, ma lo hanno fatto spendendo di meno, riducendo per ogni anziano il numero di ore di assistenza. I finanziamenti per il sociale nei comuni sono coperti per meno del 50 per cento da risorse nazionali e regionali; il resto lo mettono i territori.
L’effetto di questa contrazione di risorse e di servizi è finito così nel bilancio delle famiglie italiane. Questo impegno maggiore della famiglia ha portato ad un aumento consistente del lavoro nero; siamo tornati a molti anni fa quando l’assistente familiare non era in regola.
La priorità oggi è un disegno di legge che riordini tutto e chiarisca quali sono i diritti delle famiglie e poi a cascata i collegamenti con i finanziamenti.
(Fonte: Non autosufficienza, cresce il peso sulle famiglie. E l’assistenza in nero – 21/12/2015 – www.redattoresociale.it)